Il presupposto culturale alla base del lavoro nasce dalla volontà di indagare su questa qualità che chiamiamo PAESAGGIO e di cui il sentiero costituisce, in questo progetto,  un dispositivo di indagine e di visualizzazione.

Lo studio del paesaggio si avvale di una particolare sensibilità e di una tecnica per comprendere la molteplice natura e le leggi evolutive di un luogo.

La rielaborazione di tante parti di territorio che lo sviluppo, rapido e incoerente, ha gravemente danneggiato è una priorità dal momento in cui questi danni coinvolgono soprattutto i significati culturali degli spazi che abitiamo.

Oltre ai siti che si fregiano di un marchio di qualità, ogni habitat umano ha una sua propria vocazione esplicita o latente. Tali qualità col passare del tempo, venendo a modificarsi e addirittura a mancare il legame uomo-natura (come se le cose fossero in antitesi, ma ricordiamo che l’uomo è parte di quella stessa natura di cui spesso non si cura) si è persa nel patrimonio culturale e nella sensibilità delle comunità.

Ed è in questi ambiti che bisogna lavorare, perchè i luoghi che abitiamo non sono oggetto di progetti temporanei, ma sono frutto di un lento lavoro quotidiano della natura e dell'uomo che gli attribuisce valori e significati.

Si tratta di seminare suggestioni, valori,  consapevolezza, di tramandare cultura e senso di appartenenza che si proietta sul territorio attraverso il nostro sentire.