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In questa sezione introduttiva riporto alcune informazioni sul sito estratte dal Piano del Parco Regionale dei Campi Flegrei redatto nel 2000.

E' importante ricordare che Monte Nuovo è una zona facente parte dell'Ente Parco Regionale dei Campi Flegrei istituito nel 2003 e  sito di interesse Comunitario (SIC-IT8030020 Monte Nuovo, Pozzuoli) rilevato ed individuato nell'ambito del Progetto Natura 2000 promosso dal Ministero dell'Ambiente.

Il territorio del Parco regionale dei Campi Flegrei include, integralmente o quasi, 12 ambiti delimitati come Siti di interesse comunitario e/o Zone di protezione speciale nel quadro della “rete Natura 2000”, più un altro ambito (contemporaneamente individuato come SIC e come ZPS), quello degli Astroni, gestito in effetti come Riserva statale e perciò non preso in considerazione in questa sede.

L’importanza di tali 12 ambiti non è costituita soltanto dagli habitat e dalle specie in essi presenti, ma anche dal complesso di relazioni che li coinvolge in un territorio di eccezionale interesse paesaggistico e culturale, caratterizzato da un’elevata pericolosità vulcanica e sottoposto a rilevanti pressioni antropiche specie di natura insediativa, ma anche turistica, nel contesto di una conurbazione metropolitana fra le più dense, conflittuali e indisciplinate del mondo occidentale.

Quasi  interamente circondato  da un’estesa e densa edificazione, il sito ha un rilevantissimo valore paesaggistico, connesso alla conformazione ed all’assetto vegetazionale ed alla sua alta visibilità.

 

Di seguito, dunque riporto un'estratto dal piano Parco 2000 della descrizione dell'area di Monte Nuovo secondo dei parametri specifici indicate per i Siti di Interesse Comunitario.

 

Fenomeni e attività che influenzano lo stato di protezione del sito

Il sito presenta una forte eterogeneità morfologica in quanto rappresenta l'edificio di un vulcano spento al cui interno non si è insediata alcuna struttura, al contrario di altri crateri, per la notevole acclività. Tale prerogativa ha fatto sì che l'area del SIC si sia mantenuta abbastanza inalterata nella parte interna; anche sulle pendici esterne più alte si è mantenuta inalterata, anche se in presenza di interventi di riforestazione con conifere, ma la pressione antropica è presente all'esterno in maniera massiccia. La intensa pressione antropica legata principalmente alla costruzione di manufatti a scopo abitativo si è avuta al di fuori del perimetro dell'area SIC, molti dei quali di probabile natura abusiva.

Solo sul versante nordoccidentale vi sono attività agricole, anche con coltivazioni intensive sotto serra.

Data la notevole acclività sono presenti evidenti frane per scivolamenti superficiali delle coltri terrigene-piroclastiche.

 

Agricoltura

Oggi l’attività agricola ricopre un ruolo di nicchia nell’economia locale. La minore pratica delle attività tradizionali è stata accompagnata dalla riduzione del numero di addetti al  settore primario e dall’incremento della loro età media, portando alla diminuzione delle aree attivamente gestite. Ciò ha comportato il mantenimento delle attività di nicchia e legate a strutture di ricezione turistica (B&B, agriturismi, ristorazione).

 

Gestione forestale

Rischio incendi elevato, non sono presenti impianto antincendio, piste tagliafuoco né cisterne di acqua.

Occorre mettere in atto tutte le misure per contenere l'ulteriore sviluppo di specie esotiche invasive e studiare gli idonei interventi per l'eradicazione delle stesse.

 

Urbanizzazione, industrializzazione e attività similari

Le aree propriamente urbanizzate sono esterne ai confini del sito.

Per le strutture costruite all'esterno del SIC occorrerà verificare se e in qual misura abbiano usufruito di condoni. Una particolare attenzione deve essere comunque rivolta agli scarichi idrici e fognari.

 

Trasporti e comunicazioni

Pressoché assente nel sito, la grande viabilità è esterna ad esso. All'interno vi sono stradelli  di tipo forestale. Numerosi sono i percorsi pedonali ripristinati con finanziamenti a valere sul POR 2000-2006.

 

Processi naturali (biotici e abiotici)

Tra i processi naturali emersi nel territorio vi sono i cambiamenti climatici e l'esposizione, che determina per i versanti meridionali maggiori rischi di incendi. Una particolare attenzione deve essere posta al deflusso superficiale delle acque piovane.

 

Minacce e gestione 

 

Habitat

Gli habitat presenti nel sito vertono in uno stato di conservazione buono o eccellente per una superficie coperta dell’80 per cento. Per la restante parte (20%) siamo in uno stato di conservazione da buono a scadente, dovuto alla vicinanza della presenza antropica.

Vi sono aree destinate alla coltivazione di boschi ed aree naturalizzate.

Specie

Per quanto riguarda la fauna degli ambienti forestali non si segnala alcun tipo di disturbo. Per le aree a ridosso delle zone urbanizzate e antropizzate il disturbo antropico è associato alle attività di uso.

In linea generale, le minacce emerse nel sito sono riconducibili principalmente alle attività di antropizzazione delle aree ed alle modeste attività turistiche e allo scarso grado di  conoscenza delle popolazioni faunistiche e delle associazioni floro-vegetazionali di interesse comunitario.

Tale valutazione ha evidenziato la necessità di intraprendere azioni, riguardanti:

  • avvio di attività di monitoraggio di specie e habitat;

  • regolamentazione delle attività turistiche, limitatamente ad alcuni periodi critici e/o ad alcune località;

  • ripristino delle pratiche agricole tradizionali;

  • aggiornamento ed adeguamento dei Piani di Riassetto Forestale.

In relazione ai livelli di pressione e minacce, queste sono ben mitigate dai vari piani di protezione e di vincoli previsti nei Piani territoriali regionale e provinciale, nel Piano Stralcio di assetto idrogeologico, nelle misure di salvaguardia del Parco, nei piani  regolatori, nel Piano paesistico ecc. Queste norme garantiscono la tutela attuale degli habitat e delle specie ma si dovrà lavorare in prospettiva per individuare le azioni di compensazione per migliorare la qualità degli habitat in funzione del miglioramento per le specie faunistiche.

In seguito si procederà anche a sviluppare il Piano di Monitoraggio e la manutenzione e l’aggiornamento del Piano di tutela per garantire, nel tempo e rispetto alla verifica dell’efficacia delle norme, il massimo livello di tutela.

 

Di seguito una tabella che mette in evidenza la presenza di vincoli sul sito. Per la documentazione completa clicca qui.

 

Area SIC IT8030020: Monte Nuovo 

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