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Gli antiche cippi: il confine che unisce 

Questo percorso ha lo scopo principale di far emergere delle caratteristiche storiche tipiche di questo territorio.

In sintesi si intende cogliere l’eredità derivata dall’accorpamento di territori facenti parte fino all’Unità del Regno delle Due Sicilie, con territori appartenuti fino al 1870 allo Stato Pontificio, come tali depositari di caratteri e esperienze per lo più distinti eppure collegati proprio dallo storico confine che ha conferito alla giovane provincia di Frosinone, istituita dal fascismo con regio decreto del 2 gennaio 1927, nel quadro di un più generale intervento di ridefinizione delle circoscrizioni amministrative che portò alla nascita di 17 nuove province, tra cui anche quelle  laziali di Viterbo e Rieti. Veniva contestualmente soppressa la provincia di Caserta, il cui territorio era smembrato tra le province di Campobasso, Benevento e Napoli, la provincia romana e la nuova provincia di Frosinone. Nasceva allora quello che è stato definito «il mosaico laziale», ossia uno spazio amministrativo e insediativo quanto mai eterogeneo, e per vari aspetti artificioso, che nella sua parte più meridionale avrebbe tuttavia continuato a conservare numerose tracce materiali e immateriali del denso passato che la presenza del confine tra lo Stato Pontificio e il Regno borbonico, di cui il Liri era un elemento caratterizzante, aveva contribuito tanto a lungo a modellare. 

Del tratto di quella frontiera oggi compreso nella provincia di Frosinone, i contributi raccolti nel volume ripercorrono, appunto, alcune peculiari vicende, con tagli tematici diversi e con riferimento a un arco temporale compreso tra la fine del ‘700 e gli anni Venti del ‘900.

la definizione del nuovo tracciato, affidata in gran parte a elementi naturali, implicò anche una laboriosa opera di apposizione sul terreno di segni “artificiali”, prima in legno poi in pietra, che riportavano gli stemmi dei due Stati rivolti verso i rispettivi territori. Proprio alle accurate ricerche sui «cippi di confine» e all’analitica descrizione geografica della «confinazione pontificio-borbonica» da esse fornita è dedicata la parte conclusiva del lavoro, corredata dall’apprezzabile auspicio che la ricerca dei segni storici presenti sul territorio del Lazio meridionale odierno contagi i giovani, sollecitandoli ad approfondire «l’identità culturale e umana» che lo caratterizza e a diventarne parte attiva.

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Dall'introduzione di Silvana Casmirri per il testo STORIE di CONFINE. Il fiume Liri: un confine millenario tra STATO PONTIFICIO e REGNO di NAPOLI” edito dalla Provicia di Frosinone per la promozione Beni, Servizied Attività Culturali.

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In primavera è prevista contestualmente all'inaugurazione di un sentiero CAI, l'apertura del sentiero dei Cippi, la risistemazione di alcuni elementi ritrovati fuori dallo loro collocazione originaria e la diffusione della carta tematica per orientarsi nella ricerca del confine. 

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