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Al Monte Lamia

Ancora 1

Il sentiero ha la peculiarità di descrivere e far emergere un tipo di informazioni non direttamente legato al territorio in senso fisico ma, piuttosto in termini di quello che possiamo definire il racconto dei luoghi. 

Il cammino geologico-interpretativo di avvicinamento alla grotta, ci porta necessariamente a scoprire il Monte Lamia e invita il visitatore a lasciarsi trasportare indietro nel tempo, rivivendo quasi quel “tempo geologico” in cui la roccia ha sciolto e ridepositato, scavato e riempito.

L'inizio della visita al Monumento Naturale  mette il visitatore nella condizione di sentire quest'altra dimensione, arcaica e istintiva.
La conformazione del territorio rende percepibile, al visitatore attento, la dimensione mitica e leggendaria della Grotta del Monte Lamia.
Qui la geologia e la memoria della Terra incontrano, con singolare e stupefacente sensibilità, quella dell’uomo, rendendo l’esperienza, di scoperta, di esplorazione e di conoscenza, unica nel suo genere.
Le rocce carbonatiche e la argille compatte della Lamia si sono trasformate fino ad oggi con una lenta, costante e tenace azione erosiva da parte dell’acqua .
Da questo processo la Grotta di Falvaterra ha iniziato a prendere forma: l’acqua ha proseguito la propria azione erosiva e di trasporto verso valle , facendosi spazio tra la roccia più consistente e cementata, generando fantasiosi meandri lungo il cammino e suggestive levigature. 
L’effetto, osservabile oggi, è di un fantastico alternarsi e susseguirsi di meandri, anfratti, colonne, pilastri e grandi stalattiti: alcune sono state rese candide dal carbonato di calcio che lascia sulla roccia una patina bianca creando un affascinante contrasto con la terra scura depositata al suolo. 

E' facile intuire come, attorno ad un ambiente così suggestivo si siano sviluppate molte leggende, racconti popolari e suggestioni collettive.

Una di queste leggende è appunto quella che vede coinvolta questa figura della Lamia da cui questo monte prende il nome.


Ma perché la denominazione Lamia? Perchè la percezione di trovarsi in un luogo speciale, in cui il “genius loci” sussurrava e continua a parlarci con toni così frementi? 


Il termine “Lamia” (dal greco "lamyros", ingordo, oppure "laimos", gola) attinge al mito e alle leggende. Lamia era, infatti, la mitologica e bellissima regina della Libia, figlia di Belo, che entrò presto nel cuore di Zeus da cui ebbe molti figli; una discendenza, questa, però invidiata da Era che non sopportando quest’amore scatenò l’incontrollabile odio contro i loro figli uccidendoli tutti ad eccezione di Scilla e Sibilla.
Così, Lamia, travolta dal dolore si trasformò in quello che mai avrebbe voluto essere…e si rifugiò nel buio delle grotte per il suo orribile aspetto. 
Probabilmente, quindi, i Greci per il contrasto tra la bellezza e la paura generata da questo tipo di luoghi, diedero alla località il nome di “Lamia” quale ricordo del mostro mitologico.

Questo tipo di processo è molto frequente all'interno di sistemi territoriali che presentano uno scarso grado di presenza umana e che per questo diventano luoghi poco sicuri, inaccessibili. La creazione di un supporto fantastico, che spieghi in modo semplice e suggestivo il senso e la natura di un luogo è alla base di questo tipo di leggende.

Bisogna considerare che questo processo è la risposta a due tipi di istanze: una che, come già detto, risponde ad un senso di insicurezza, che spiega col mito il genius loci, la vocazione di un territorio, l'altra istanza può essere ritrovata in un senso di protezione dei luoghi custodi di questo tipo di energia.

Da una parte la difficoltà di accesso ad un luogo ne spiega la particolare vocazione al racconto e alla costruzione di suggestioni quando si tratta di attribuire significato; dall'altra parte proprio questi significati, cultura popolare proiettata sul territorio fa da protezione, da barriera impalpabile.
La verità, ad ogni modo, è avvolta dal mistero, ma… una cosa è certa: il monte Lamia e le sue grotte costituiscono un patrimonio geologico, naturalistico e antropologico di inestimabile valore. 

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